
Ormai la primavera è arrivata, assieme alle prime giornate calde, abbiamo voglia di sole, di passeggiate all’aria aperta, di pomeriggi nei parchi.
Purtroppo ci portiamo ancora addosso però il grigiore dell’inverno, dovuto a tanti mesi di alimentazione ricca di zuccheri, grassi, di giornate chiusi in casa oppure in ufficio, magari davanti al monitor del computer.
Per rinnovare la pelle in modo naturale, è utile quindi aiutare gli organi destinati alla funzione di eliminare le tossine, proprio partendo dall’interno.
A tale proposito ci viene in aiuto la natura, che proprio in questo periodo ci regala una delle piante più indicate a questo scopo.
E’ il TARASSACO che proprio in questi giorni sta riempendo i prati di giallo.
Cresce spontanea, è diffusa in tutta Italia, nota anche come dente di leone, questa meravigliosa pianta è ricca di fibre, antiossidanti, potassio, magnesio, vitamina C, calcio e carotenoidi.
E’conosciuta soprattutto come depuratore renale ed epatico grazie alla sua capacità di aumentare la produzione della diuresi renale e la sintesi di bile e di flusso biliare per disintossicare così il fegato. Ha però anche proprietà antinfiammatorie, digestive, e tende ad abbassare il tasso di zuccheri a livello sanguigno (ipoglicemizzante),
Come riconoscere il tarassaco?

In questo periodo se ne vede ovunque e chi di noi non ha giocato con i soffioni da piccoli, ecco è lui.
E’ facile distinguerlo dagli altri fiori gialli che ricoprono i manti erbosi, per il suo caratteristico fiore ricco di tantissimi petali, di colore giallo intenso, che si chiudono al tramonto e si riaprono al ritorno della luce ( è conosciuto infatti anche come girasole dei prati).
Ecco una foto del tarassaco nel mio giardino.
Ma come usarlo?
Il tarassaco è una pianta commestibile, si può usare come una normale verdura, nelle insalate anche crudo, ma per tale uso è preferibile raccoglierlo prima della fioritura del fiore, in quanto le foglie risultano più tenere e meno amare.
In questo periodo, ormai è fiorito ovunque, quindi è consigliabile cucinarlo, meglio se a vapore, o saltato in padella con olio e aglio, perchè tramite bollitura perde gran parte delle sue proprietà. E’ consigliabile quindi se decidi di lessarlo non gettare l’acqua di bollitura, ma berla come se fosse un decotto, durante l’arco della giornata.
Ottimo come contorno, può essere inserito in torte salate, frittate, tortini.
È importante quindi raccoglierlo lontano da strade o zone inquinate, a bassa concentrazione di traffico, come per esempio durante passeggiate in campagna, lontano da strade e autostrade.
Se vivi in città, è possibile comunque trovarlo anche in erboristeria sotto forma di “droga essiccata”, a volte combinato con altre piante depuratrici, come ad esempio il carciofo o il cardo mariano.
Generalmente in questo caso è venduto allo scopo di ottenerne delle tisane e viene usata la pianta intera.
Come fare l’infuso.
Pianta secca: Circa 5-7 g di foglie e/o fiori di tarassaco secchi per tazza
100 ml d’acqua naturale
Porta l’acqua a ebollizione e versa il tarassaco all’interno, lascia infondere per 5 minuti e poi filtra tutto.
Tarassaco fresco:
mezza tazza di fiori e foglie
200 ml acqua naturale
Lava le foglie e/o fiori freschi. Disponi il tutto in un filtro all’interno di una tazza o di una teiera.
Porta l’acqua a ebollizione (circa 95° C).
Versa l’acqua sul filtro oppure sopra fiori e/o foglie fresche e lascia in infusione per 5 minuti.
Filtra tutto e sorseggia.
L’ideale per aiutare il processo depurativo è farne almeno mezzo litro e berlo durante l’arco della giornata.
Proprio grazie al suo potere di stimolante diuretico, è ottimo anche per chi soffre di cellutite o di gonfione agli arti.
Se consumato come normale verdura, non da particolari problemi, mentre se assunto come tintura madre o sciroppo, potrebbe dare problemi a chi soffre di gastrite, di reflusso gastroesofageo, di ulcera peptica, di ostruzioni delle vie biliari. Sconsigliato anche per le donne in gravidanza o in allattamento.
Spero che questo articolo su come “rinnovare la pelle in modo naturale” possa esserti utile.
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