Oggi approfondiamo l’argomento ” Autoproduzione in cucina” e ti darò qualche consiglio su come organizzarti per i pranzi.
Se sei a casa, non ci sono problemi, le ricette vegetariane e vegane si sprecano, buone e salutari, dai risotti alle zuppe, alle lasagne, tortelli, ecc.
Il problema arriva se sei fuori casa o se arrivi a casa come me, e contemporaneamente con te arriva una adolescente affamata. Tu hai idea di quanto può essere pericolosa una adolescente in questi stati?
E’ potenzialmente LETALE… è come avere un T.rex in cucina che brontolando ininterrottamente inizia ad aprire tutte le portine della cucina, e come un tornado apre e mangia di tutto. E quando finalmente è pronto e si siede ti dice:
“Si però, non ho tanta fame…”. Per evitare nervosismi e scenate inutili, in questi casi è necessario organizzarsi, in modo da arrivare a casa e avere una pietanza sempre pronta, che dovrai solo riscaldare.
Prima di addentrarmi nella gestione dei pranzi, vorrei fare una precisazione. Io seguo una “dieta” alternata, cioè non mescolo quasi mai proteine e carboidrati. Questa decisione deriva dai tanti, tanti libri letti e dalla mia conoscenza della fisiologia, (che studia come funziona il nostro corpo), in questo caso della digestione.
Il nostro stomaco digerisce in modo diverso proteine e carboidrati:
con un alimento con prepondominanza di proteine, prepara un tipo di enzimi e un certo ph, e con l’altra altri enzimi e altro ph. Mischiare proteine e carboidrati manda un po’ in tilt il nostro sistema digestivo perché sul più bello che si è preparato per digerire un tipo di alimento, ecco che ne introduciamo un altro che per essere digerito richiede la preparazione esattamente opposta. Quindi invece di digerire in 6 ore, ne impieghi 8, con super lavoro da parte degli organi adibiti.
Quindi mangio carboidrati a pranzo e proteine a cena, sempre accompagnati da abbondante verdure e semi che completano il fabbisogno di molti “elementi” nutritivi.
Non fa niente se si inverte ogni tanto la tipologia, tieni conto però che i carboidrati sono energia subito disponibile e se non la smaltisci, va in posti dove non la vorresti.
Mangiare infatti pasta, riso ecc di sera non è una buona idea, ma se lo fai saltuariamente non succede nulla.
Ma allora, perché tutto questa introduzione, non una pasta al volo e basta a pranzo?
Io non amo particolarmente la pasta e ti spiego il motivo: mi riempie di botto e poi dopo un’ora ho fame nuovamente, ( ho già parlato del metabolismo dei zuccheri nel mio precedente articolo, riguardanti le colazioni e merende, lo trovi QUI). Se vuoi approfondire leggi anche QUI è spiegato in modo semplice.
Questo perché la pasta, (specie quella “normale”), una volta nel nostro stomaco, viene riconosciuta come “zucchero” perché fatta con farina bianca, spogliata completamente di tutto quello che serve per essere assimilata lentamente e dare energia un po’ alla volta. Questo concetto è semplificato al massimo, giusto per farti capire, perché non voglio fare un trattato di Scienza dell’alimentazione.
Allora perché non comprare pasta integrale?
Può essere una soluzione. Il fatto è che l’industria alimentare è quello che è, verte solo attorno al profitto e più leggo e più mi informo, più divento consapevole e sospettosa. L’ho provata e non cambia molto il risultato e la mia spiegazione è questa. Le aziende non fanno la pasta con la farina integrale, la fanno con farine bianche alle quali aggiungono lo scarto dello scarto della raffinazione del chicco, la parte che bisognerebbe buttare.
Perché? E’ ovvio, il costo. Qui ovviamente la libertà di pensiero è d’obbligo, però ti consiglio prima di documentarti e leggere qualche libro che potrebbe portarti a nuove consapevolezze.
Ti faccio solo una domanda: Secondo te, perché mezzo chilo di grano integrale bio in chicchi mi costa 1,72 euro e un pacco di pasta integrale, dello stesso peso, dove c’è la lavorazione sia del chicco che della pasta mi costa in media 1.50 euro? A volte anche meno?
Lascio a te la ricerca della risposta.
Tutta questa premessa è doverosa per spiegare le mie scelte alimentari, ma anche per dare qualche spunto di riflessione anche a te.
Io compro comunque qualche pacco di pasta, ma la tengo veramente per le emergenze.
La compro integrale e bio, cercando tra le varie marche che più assomigliano a quella fatta in casa.
Quando riesco la faccio in casa, sazia e per lungo periodo.
Ma non esiste solo la pasta, ci sono un sacco di cereali che puoi intervallare tra un pranzo e l’altro: riso integrale, riso integrale thaibonet, riso rosso, riso nero, ( Venere), miglio, kamut, farro, orzo, avena, grano, quinoa, semolino e questi sono solo alcuni!
Per quanto riguarda l”autoproduzione in cucina”, ti rimando al prossimo articolo, per il proseguimento, perché anche questo è già troppo lungo così e rischio di perdere qualcuno per strada.
D’altra parte l’argomento è così vasto e importante che potrei parlarne per ore, considerato il fatto poi che è uno degli aspetti più importanti della nostra vita, che però viene sottovalutato o condizionato e spesso affrontato e vissuto con ignoranza.( intesa come non conoscenza della materia).